
I Luoghi
Irsina

Una passeggiata a piedi nella bella Irsina ci aiuta a cogliere lo spirito che animò il Janora quando decise di portarne alla luce la storia. Nel borgo ben conservato lo splendore dei palazzi gentilizi D’Amato Cantorio e Janora si svela all’occhio del visitatore. Poi è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, di origini mediaveli, a raccontare di altre meraviglie dell’arte, come la preziosa statua lignea di Sant’Eufemia risalente alla seconda metà del ‘400, seguita dalla chiesa del Purgatorio con i dipinti di Andrea Miglionico e Pietro Antonio Ferro. Giunti al convento di San Francesco si schiude dinanzia agli occhi un vero e proprio scrigno di tesori: la cappella interamente dipinta con affreschi del ‘300 e il Museo Civico Janora. Qui hanno trovato posto circa 1600 reperti provenienti dalla Basilicata orientale e dalla Puglia nord-occidentale. Ornamenti, vasellame, monete e molto altro materiale risalente ad un periodo che va dal Neolitico al tardo romano.
Oppido Lucano

Come Irsina, anche Oppido Lucano era abitato fin dall’antichità. D’altronde solo 30 chilometri separano i due paesi. Qui il tempo ha restituito tracce dei villaggi dei Peuketiantes e il più importante reperto a noi noto sulla lingua osca, la Tabula Bantina. Poco fuori dal centro abitato si trovano i resti di ville romane costruite tra il I e il IV secolo a. C., Masseria Ciccotti e S. Gilio. In una visita ad Oppido non può mancare una sosta al Convento di Sant’Antonio, risalente alla seconda metà del ‘400. Qui sono conservate opere di Antonio Stabile e uno straordinario ciclo di affreschi del pittore cinquecentesco Giovanni Todisco. Ricchissimi di particolari tutti da scoprire, i dipinti raccontano episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Oppido riserva piacevoli sorprese anche agli amanti del cinema. Qui infatti ha sede la Cineteca Lucana, custode di un interessate patrimonio di pellicole, manifesti d’epoca e macchinari per il cinema e il pre-cinema. Una tappa irrinunciabile per gli appassionati del mondo della celluloide.
Tolve

Alcune tracce rinvenute raccontano di un luogo abitato in età antichissima, già a partire dal terzo millennio a.C. Le tortuose vie che tagliano lo splendido paesaggio naturale circostante conducono al colle dove sorge questo luogo di profonda devozione. Ogni anno, il 16 agosto e il 16 settembre, migliaia di pellegrini provenienti da ogni angolo della Basilicata e dalle regioni limitrofe arrivano qui per omaggiare il santo patrono, San Rocco. E’ una delle feste religiose più grandi e importanti del meridione. A piedi si percorre il suggestivo centro storico e si raggiunge il Santuario, dove la statua lignea del santo è riccamente adornata di gioielli. Accanto alla chiesa, la Casa del Pellegrino è la testimonianza più toccante della profonda devozione popolare. Migliaia di ex voto, foto e lettere raccontano storie di dolore, di fede e di speranza.